sabato 17 agosto 2013

partire, tornare e sapere dire grazie!


dopo due mesi di permanenza in Italia tra qualche ora parto e vado a prendere l'aereo, lo stato d'animo è sempre lo stesso ogni volta, non sto qua a dilungarmi su cosa significa tornare e partire, ognuno sente quello che il cuore o il cervello, comanda…io quello che mi sento di dire è che in questi mesi ho avuto occasione di conoscere un sacco di gente nuova e di rivedere un sacco di gente che conoscevo, ho potuto scambiare battute ai margini di una serata, ho condiviso dischi, rum , vibes , emozioni, ho iniziato un viaggio con Radio Strike tramite la trasmissione Island in the Sun che riprenderò a brevissimo in diretta dall'isola…ho potuto girare i miei dischetti , a Cesenatico,  Ferrara, Bologna, Imola, Milano, Cuneo, Reggio Emilia … e vi devo dire che in ogni occasione ho trovato gente disposta ad accogliermi, a stare ad ascoltare i miei sproloqui, a condividere con me il proprio amore verso un isola chiamata Jamaica e ciò che per ognuno in maniera diversa rappresenta, vuoi attraverso la musica , vuoi attraverso la cultura. Ho anche ascoltato e percepito la vostra rabbia nel vivere in un paese corrotto come l'Italia dove spesso prevale lo schifo e la depressione, ho visto nei vostri occhi la voglia di qualcosa di meglio. Con alcuni ho sentito affinità, lo stesso modo di vivere la musica e forse la vita, con altri ho sentito distanza e ho pensato che anche se amiamo la stessa musica e siamo vestiti uguali abbiamo punti di vista molto diversi, ma ripeto, con tutti ho condiviso qualcosa, qualcosa ho dato e molto ho preso , ovvero imparato…adesso è venuto il momento di salutarci, il mio viaggio continua sull'isola, forse il prossimo anno ci rivedremo da qualche parte in Italia, forse alcuni di voi li ho convinti che non puoi davvero amare questa musica se non vieni a vedere dove è stata creata e sopratutto da chi…insomma vi ringrazio! so che ormai non si usano più queste parole in maniera sincera…ma io lo faccio, grazie a tutti ! è stato un piacere ragazzi !! alla prossima …keep the faith !!! 

enrico

ferrara 17/08/2013

martedì 6 agosto 2013

Island in the Sun , perche ? e chi sono io ! eccomi di nuovo qua


Oggi 6 agosto 2013 è il giorno migliore per spiegarvi il perché ho deciso di chiamare la mia trasmissione "island in the Sun" , in onda su http://www.radiostrike.info/
Ho sempre conosciuto "Island in the sun" come uno dei primi successi musicali di Herry Belafonte , ricordo quando ancora bambino ascoltavo un suo Lp nella raccolta di vinili di mia madre e già allora rimasi affascinato per quel ritmo strano di cui solo dopo molto tempo capii essere Calypso. Herry Belafonte d'altronde è stato il primo jamaicano ad essere conosciuto nel mondo "bianco" sia per le sue canzoni sia per le apparizioni in diversi film. 
Andando poi avanti negli anni e approfondendo il mio percorso di conoscenza della musica jamaicana ho sempre rincontrato questa canzone proposta da vari artisti, la sigla della mia trasmissione è la  splendida versione rocksteady dei Paragons.
Un giorno a casa di un amico sfogliando un interessante libro che raccoglie le più disparate etichette dei dischi jamaicani ho letto una dichiarazione di Chriss Blackwell fondatore dell'Island nonchè colui che ha portato Bob Marley al successo internazionale, il suo zampino nello sviluppo della musica dell'isola lo ritroviamo dall'era pre-ska ad oggi, nel bene e nel male.
Blackwell sosteneva di aver chiamato la sua etichetta "Island" ispirato da un famoso romanzo di Alec Waugh "Island in the Sun" scritto nel 1956, il cerchio cominciava a chiudersi, mi sono andato a recuperare il libro e ho scoperto che dal romanzo nel 1957 è stato tratto il film , di cui uno dei protagonisti è Harry Belafonte.
Il libro, come il film narra di intrighi, passioni e omicidi attorno a una "vecchia" famiglia coloniale di un isola nei caraibi, il sistema britannico sta scricchiolando, così come le sue convinzioni di vecchia supremazia di razza, la gente non ne può più delle differenze abissali che permangono dopo l'abolizione della schiavitù nel 1838, gli stessi "british" vivono contraddizioni molto profonde…comincia a tirare aria di indipendenza, non aggiungo altro, leggete il libro o guardate il film che merita, sia per l'intreccio che per i personaggi, che per il colore e la qualità con cui è stato prodotto, senza contare ovviamente la splendida colonna sonora di Herry Belafonte
Nel 1958 inizia il processo di indipendenza che porterà la Jamaica il 6 agosto del 1962 a salutare i vecchi e ormai decadenti fasti dell'impero britannico per abbracciare la propria nazione , dandosi un inno , una bandiera e per la prima volta un identità indipendente
Allora quale miglior modo di chiamare una trasmissione che vuole ripercorrere le varie anime della Jamaica , se non "Island in the sun"
Qualcuno può pensare erroneamente che il nome evochi la cartolina mentale che molti europei hanno in mente quando pensano all'isola, ovvero spiagge bianche , gente sorridente, vita facile ..insomma paradiso.
A me quello che intriga del nome come del concetto della trasmissione, e quello che vorrei condividere con voi invece, è proprio l'ambivalenza che ha questa straordinaria isola. In certi termini potrebbe essere il paradiso in terra, per le straordinarie bellezze naturali che offre, in altri termini invece esprime la difficoltà di affermazione di un popolo che ancora deve trovare una sua identità nuova, che abbandoni completamente i concetti dello schiavismo prima e colonialismo poi.
La Jamaica è un isola che racchiude in se vari e complessi aspetti, odio e amore spesso sono vicini di casa , orgoglio e consapevolezza convivono spesso con disagio e mitizzazione del modello occidentale/americano imperante.
Adesso siete liberi di dire: ma come …non si parlava di reggae e di musica? siamo a scuola? ti senti un professore? 
No non siamo a scuola e io sono tutto tranne un professore, sono semplicemente un amante di quest'isola, della musica e della sua cultura e in tanti anni di passione ho scelto di andarci a vivere. 
Spesso da italiano , da bianco, mi sembra di non capirci niente di questo popolo e di questa terra, spesso ho la sensazione di perdere la mia identità e non sapere più bene chi sono e perchè sono li, allora ho bisogno di guardare gli occhi di mia figlia , di vedere come sta crescendo, di sentire come parla il patwa e di convincermi che il motto della Jamaica "out of many one people" è reale, è una strada praticabile.
Spesso la risposta alle mie domande la ritrovo nelle espressioni della gente quando mi vede suonare la loro musica, nel sorriso delle signore anziane che ballano lo ska o nello sguardo perplesso di molti rude boys che non si fidano di un bianco che gira la loro musica, o nei bambini che sempre attorno alla consolle cercano di capire da dove io venga, cosa abbia a che fare con loro uno spilungone alto , rasato con tatuaggi e anfibi … in tutte queste persone mi perdo e mi ritrovo, in tutte queste emozioni nasce e cresce un Enrico che io stesso prima non conoscevo.
Adesso vi ho annoiato me ne rendo conto, ma per me la musica che suono in trasmissione e le parole che spendo non possono prescindere da chi sono , dai miei sentimenti, dalle mie emozioni , dalle mie esperienze, e siccome rimango un convinto combattente contro i mulini a vento, un instancabile costruttore di castelli per aria , voglio condividere con chi ne ha voglia queste cose, magari una canzone , magari due chiacchiere in radio, magari un rum e pepsi al bar, magari qualche tunes in console…questo sono io …and….this is my island in the sun!


Ferrara 06/08/2013